MaxMax MaraMara e il cappottocappotto cammello,cammello, una storia d’amore dagli anni Cinquanta
WORDS BY STAYINTREND – Foto copertina credits Launchmetrics/Spotlight
Da Reggio Emilia alle capitali del mondo, l’intuizione di Achille Maramotti
C’è una grande storia d’amore per la sartoria dietro all’azienda Max Mara, una delle poche grandi realtà industriali italiane rimaste tali fino ad oggi. Max Mara è oggi simbolo del Made in Italy ma soprattutto del cappotto ben fatto, caldo ed estremamente chic.
L’azienda è stata fondata da Achille Maramotti nel 1951. Fu una decisione coltivata da Maramotti negli anni e nata soprattutto grazie alla passione per la moda ereditata dalla madre, Giulia Fontanesi Maramotti, che nel 1925 aveva avviato a Reggio Emilia una scuola di cucito e modellistica. Ma non è tutto: la nonna, Marina Rinaldi, nel 1850 possedeva e gestiva un importante atelier nel centro della città emiliana.
Così Achille Maramotti, poi nominato Cavaliere del Lavoro, pensò di portare avanti una tradizione di famiglia, guardando ai mercati emergenti e cercando di differenziarsi dai grandi couturier parigini che vestivano le celebrities internazionali.
Lui voleva vestire le donne per la vita di tutti i giorni, con capi di grande qualità, fatti in Italia, con le migliori materie prime.
Oggi Max Mara infatti è riconosciuta come una delle più importanti fashion house internazionali, precursore del pret-à-porter moderno grazie a capi di abbigliamento femminile “haute de gamme” prodotti secondo processi industriali d’eccellenza.
Tra i modelli più desiderati c’è il cappotto: Ludmilla, Manuela, Teddy Bear e 101801 sono i nomi dei modelli più acquistati.
In quale colore? I neutri, ma soprattutto il cammello, un classico che nel tempo non perde mai il suo appeal, anzi acquista valore.
Infatti il principio ispiratore è rimasto invariato, tanto che dal 1951 ad oggi l’azienda si è espansa a livello internazionale creando anche linee aggiuntive. Nel 1955 è stata aperta la sede a Reggio Emilia (qui nel 1964 aprì il primo negozio), e in 70 anni ha conquistato le capitali del mondo, Milano, Parigi, Londra, Mosca, New York, Tokyo, ma anche Sud Africa, Arabia Saudita, Bahrain, Australia, Brasile e Cina (è presente in 150 paesi).
Una curiosità non da poco: Max Mara è anche stata tra le prime aziende a pensare ad una linea per le taglie curvy, chiamata My Fair (lanciata nel 1961), che poi nel 1980 diventò Marina Rinaldi (il marchio che tutte noi oggi conosciamo).
I cappotti iconici, per una donna sofisticata
Nel 1969 nacque Sportmax, dedicato allo stile della Swinging London e nel 1976 il marchio Marella, più facile, per tutti i giorni.
E l’anno successivo venne fondato Pennybalck, poi Weekend e Max&Co. E’ proprio negli anni Ottanta che Max Mara si consacra nell’olimpo dei cappotti: nel 1981 la stilista francese Anne Marie Beretta ideò il cappotto 101801, fu subito un best-seller e tuttora è tra i modelli più venduti. Proprio come il Teddy Coat, lanciato nel 2013 e divenuto subito la nuova ossessione delle fashion victims. Chi lo ha disegnato? Lo stilista Ian Griffiths, che porta avanti lo stile Max Mara, mixando stile e qualità.
Per capire quanto pesano i cappotti nel business dell’azienda basta considerare che oggi l’azienda produce circa 100.000 capi ogni anno, e i best-seller che sono i proprio i cappotti 101801 e il Teddy Coat. Tante le celebrities che li hanno indossati: Gigi Hadid è una fan del modello 101801, mentre Meghan Markle, Kim Kardashian, Jennifer Lopez spesso indossano il cappotto modello Manuela.
La ragione di questo successo è semplice: il cappotto, soprattutto cammello, di Max Mara regala un’immagine sofisticata ed elegante, è un perfetto connubio tra stile e qualità. L’azienda ha infatti spesso illustrato che ogni pezzo segue scrupolosamente le 100 fasi di lavorazione prima di essere messo in vendita, una serie di passaggi attraverso sei stazioni di controllo qualità gestite da un team che conosce ogni minimo dettaglio di prodotto. I materiali sono da sempre lana e cashmere, che fanno sì che il cappotto Max Mara sia il modello più venduto in Europa, e il più acquistato al mondo.
I modelli iconici
Come sappiamo il cappotto Max Mara è divenuto tanto famoso perchè rappresenta l’idea di una donna sofisticata, elegante, attente alla moda, sempre ben vestita. Sono quattro i modelli più venduti: Manuela, Teddy Bear, Ludmilla e 101801.
Il cappotto Manuela è famoso per le sue ‘proporzioni perfette’, il best seller è in puro cammello.
Si chiama anche wrap coat, perché avvolge il corpo con il suo volume ampio. Ma la vera forza è la sua struttura ‘semplice’: a prima vista ha tutte le caratteristiche di un cappotto a vestaglia, facile da indossare, si allaccia con un movimento naturale.
Ma, ad un esame più attento, diventa evidente che è la combinazione di piccoli e fondamentali dettagli a rendere il Manuela un “forever coat”, un perfetto equilibrio tra proporzioni, tessuto e confezione.
Il Ludmilla invece si distingue per la silhouette ampia e avvolgente con cintura coordinata e maniche a kimono (ha grandi tasche applicate per un gusto chic discreto e raffinato).
C’è poi il Teddy Bear Coat, ideato nel 2013. Si ispira a un capo d’archivio degli anni ’80 ed è diventato immediatamente un it-coat amato da star e influencer. Ha un tocco giocoso e molto glamour, ma soprattutto è caldissimo perchè realizzato con una speciale texture in fibre di cammello su base di seta (una ricercata tecnologia, sviluppata dal team creativo con un fornitore italiano), capace di produrre un unico effetto faux fur. Stravagante, ma amatissimo dalle celebrities.
Infine c’è il modello più iconico di tutti, quasi un oggetto di design. E’ il cappotto 101801 disegnato nel 1981 e ancora oggi più conosciuto al mondo. Ha proporzioni perfette, maniche a kimono e collo a revers. Realizzato in lana e cashmere, ha una linea over che permette di indossarlo anche con un blazer.
Insomma, sono modelli che hanno fatto la storia della moda italiana e per una vera appassionata di costume rappresentano un must-have. Se siete indecise su cosa chiedere a Babbo Natale, uno di questi cappotti, davvero, è un gift che non vi stancherà mai.
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