Dicembre 28, 2023

Dall’effetto ROCK aiai CRISTALLI, tuttetutte le frangefrange della P/E 24

SCRITTO DA GINEVRA FALCIANI – Foto di copertina Givenchy credits: Launchmetrics/Spotlight

Da New York a Parigi, tornano i riferimenti agli anni ’20 e alle flapper girls

Se parliamo di frange è impossibile non ricordare gli anni Venti, un’epoca in cui hanno rappresentato libertà e divertimento dopo gli anni difficili vissuti in tutta l’Europa (anche a causa dell’influenza spagnola che colpì duramente la popolazione). Dopo anni di crisi si cominciò a respirare un’aria di euforia e nacquero i cosiddetti années folles – gli anni del jazz, del Charleston e delle flapper girls, donne emancipate e rivoluzionarie con una gran passione per abiti scintillanti e con le frange. Ovunque si balla, ci si diverte e si vive. Tendenza che poi si è estesa al mondo di Hollywood e amata da attrici come Joan Crawford, Rita Hayworth e Marlene Dietrich.

Oggi come allora, dopo anni di pandemia e crisi economica, la moda sembra ricordarci di tornare a sorridere. Così per la stagione primavera/estate 2024 le frange si rinnovano sotto le luci delle passerelle, portando con sé un senso di dinamismo e libertà.

Sono moltissimi i designer che hanno reinventato questo dettaglio donandogli una nuova vita. Sulle passerelle, abbiamo visto frange lunghe e fluide che danzavano al ritmo dei movimenti delle modelle, creando un effetto etereo e romantico. E altre più corte e sfilacciate che conferiscono un tocco di grinta e ribellione ai capi, trasmettendo un messaggio di audacia e sicurezza.

Un aspetto particolarmente intrigante delle frange di questa stagione è l’uso innovativo dei materiali e delle texture. Le abbiamo viste realizzate in pelle, metallo e seta, creando una varietà di effetti visivi. E’ stata la diversità di materiali ad aver contribuito a definire il carattere unico di ogni collezione.

Sono state proprio le frange a dominare la sfilata di Prada, invadendo camicie e cinture, e creando gonne fatte di lunghi fili dorati o argentati, che lasciavano intravedere solo la culotte. Abbiamo visto anche frange con anelli metallici e maglioni con ricami di cristalli, gli stessi ricami che si notavano sugli abiti e sulle gonne. Due tecniche, in particolare, hanno ricevuto una menzione speciale da parte di Raf Simons, il direttore creativo. La prima era la frangia stampata sulle camicie che donava tridimensionalità ai dettagli floreali, mentre la seconda erano le lunghe matasse di frange metalliche usate per le gonne e “costruite come gioielli”.

Anche per Gucci il movimento ha caratterizzato uno degli aspetti principali di questa collezione. In passerella cappotti e gonne midi a cui sono stati aggiunti lunghi fili argentati per dare dinamicità e luce. Invece da Alberta Ferretti nastri di seta danzavano ricreando una sensazione di leggerezza che proseguiva su borse e scarpe.

Le creazioni Dior di Maria Grazia Chiuri esibivano tessuti strappati e lacerati. Gonne, giacche e pantaloni sfrangiati conferivano un senso di movimento e sensualità ad ogni look.

In una versione più rock, le frange di Elisabetta Franchi erano abbinate a biker e prendevano ispirazione dalla band “Depeche mode”. Per Mugler invece, ha sfilato uno smoking ampio e decorato con lunghissime frange.