Power Dressing + Bold Shoulders

PowerPower Dressing?Dressing? Si, ma Oversize!Oversize!

SCRITTO DA ALESSIA VILIGIARDI – foto copertina credits Launchmetrics/Spotlight 

Tornano il completo anni ’80 e le spalline imbottite, viaggio di sola andata verso l’empowerment femminile. 

Prima il boom dello streetwear, poi la pandemia, che ha costretto tutti a una vita ‘casalinga’ indossando abiti confortevoli e (forse anche troppo) casual. Fatto sta che dal 2010 ad oggi abbiamo riempito l’armadio di jeans oversize, felpe e sneakers, poi pigiami in seta, maglie dall’effetto cocoon e comodi boots. Ma ci aspetta davvero un futuro sedute sul sofà? Non proprio, almeno la moda non dice così.
Il vento sta cambiando: possiamo rispolverare la passione per il tuxedo e indossarlo ‘all day long’. In effetti le passerelle per l’autunno/inverno 2023/2024 hanno rilanciato proprio questo trend, da Saint Laurent a Bottega Veneta, da Gucci a Balenciaga. Una nuova versione che predilige le silhouette extra-large e le giacche dalle ‘big shoulders’, spalle davvero esagerate che catturano immediatamente l’attenzione.

Facciamo però un passo a ritroso: già negli anni anni ’30 – in un’epoca in cui la società stava vivendo significative trasformazioni sociali e politiche – le donne iniziarono ad adottare giacche con spalle ampie e strutturate, delineando sempre più il look della donna moderna e indipendente. Celebrità di Hollywood come Joan Crawford e Katharine Hepburn, furono le prime a comparire nelle pellicole con abiti dalle spalline imbottite.

Joan Crawford
Joan Crawford - PHOTO: @jcjoancrawford
Katharine Hepburn
Katharine Hepburn - PHOTO: @katharinehhep

Poi, qualche decennio più tardi, negli anni Ottanta le spalle portentose dettero forma al ‘power dressing‘, simbolo di un’epoca in cui le donne (in carriera) hanno iniziato ad abbandonare le gonne con i check e indossare i pantaloni. Giorgio Armani fu tra i primi stilisti a vestire le donne con il completo maschile e lo smoking già dalla fine degli anni Settanta, ma prima di lui Yves Saint Laurent, nel 1966, sdoganò il tuxedo femminile e lo rese un must-have dell’epoca. Poi è stato un susseguirsi di contaminazioni, a sostegno di questo trend: prima il cinema, poi la musica, le celebrities: Melanie Griffith, protagonista di ‘Una donna in carriera’, e poi Michelle Pfeiffer che si presentò alla notte degli Oscar del 1989 in smoking di velluto blu (uguale a quello indossato dal suo collega, l’attore Dannis Quaid).

Balenciaga A/I 23/24 - Credits Launchmetrics/Spotlight
Balenciaga A/I 23/24 - Credits Launchmetrics/Spotlight
Balenciaga A/I 23/24 - Credits Launchmetrics/Spotlight
Balenciaga A/I 23/24 - Credits Launchmetrics/Spotlight

Così oggi come allora, quando negli anni Ottanta dopo il decennio hippy seguì un momento di passione per il formale, dopo 4 anni tra pigiami e sneakers si torna ad amare il tailleur. In passerella ci sono stati chiari riferimenti a quell’epoca, ma con una marcia in più: le silhouette sono tutte over, all’insegna del comfort. Primo fra tutti Demna Gvasalia, che da Balenciaga ha proposto un vero e proprio tributo al tailoring (rispolverando l’archivio dell’alta sartoria di Cristobal): giacca strutturata e pantaloni larghissimi.

Da Saint Laurent Anthony Vaccarello gioca proprio con il power dressing anni Ottanta e propone giacche dalle spalline estreme, esagerate, quasi sproporzionate (ma sono già un trend di stagione). E’ un tripudio di blazer, gessati, codici dell’abbigliamento formale maschile.

Saint Laurent A/I 23/24 - Credits Launchmetrics/Spotlight
Saint Laurent A/I 23/24 - Credits Launchmetrics/Spotlight
Saint Laurent A/I 23/24 - Credits Launchmetrics/Spotlight

Miuccia Prada e Raf Simons rimodellano i classici capispalla sartoriali maschili abbinandoli a perfette gonne a tubo e stivali o scarpe con tacco a slanciare la figura. 

Prada A/I 23/24 - Credits Launchmetrics/Spotlight
Prada A/I 23/24 - Credits Launchmetrics/Spotlight
Prada A/I 23/24 - Credits Launchmetrics/Spotlight
Prada A/I 23/24 - Credits Launchmetrics/Spotlight

Eccentricità anni Ottanta anche da Gucci, con completi maschili dai pantaloni a matita iper-lunghi e tailleur in stile Jackie Kennedy, e da Bottega Veneta con Matthew Blazy che guarda al sartoriale con occhio contemporaneo.

Gucci A/I 23/24 - Credits Launchmetrics/Spotlight
Gucci A/I 23/24 - Credits Launchmetrics/Spotlight
Gucci A/I 23/24 - Credits Launchmetrics/Spotlight
Gucci A/I 23/24 - Credits Launchmetrics/Spotlight
Bottega Veneta A/I 23/24 - Credits Launchmetrics/Spotlight
Bottega Veneta A/I 23/24 - Credits Launchmetrics/Spotlight
Bottega Veneta A/I 23/24 - Credits Launchmetrics/Spotlight
Bottega Veneta A/I 23/24 - Credits Launchmetrics/Spotlight

Ci sono poi la giacca boxy di Balmain, da portare con la minigonna, o i maxi cappotti di Jil Sander dai volumi ampi e spalline esagerate. 

Balmain A/I 23/24 - Credits Launchmetrics/spotlight
Balmain A/I 23/24 - Credits Launchmetrics/spotlight
Jil Sander A/I 23/24 - Credits Launchmetrics/spotlight
Jil Sander A/I 23/24 - Credits Launchmetrics/spotlight

Eleganti, maestose e spigolose quelle proposte da Givenchy e Sportmax, con colori che spaziano dai toni neutri a neri intensi. 

Sportmax A/I 23/24 - Credits Launchmetrics/Spotlight
Sportmax A/I 23/24 - Credits Launchmetrics/Spotlight
Givenchy A/I 23/24 - Credits Launchmetrics/Spotlight
Givenchy A/I 23/24 - Credits Launchmetrics/Spotlight

Tod’s, invece, sceglie il blazer come mini dress: modello over avvitato e dalla silhouette a clessidra che può essere utilizzato come vestito. Perfetto per le occasioni serali abbinato a una décolleté.

Tod's A/I 23/24 - Credits Launchmetrics/Spotlight
Tod's A/I 23/24 - Credits Launchmetrics/Spotlight
Tod's A/I 23/24 - Credits Launchmetrics/Spotlight

In effetti, questi modelli hanno forme smisurate che vanno accostate a linee più contenute, in modo da creare il giusto equilibrio nel look. Ci stancheranno questi volumi? Forse, ma per ora pare che la parola chiave per il nuovo completo (e le spalline della giacca) sia questa: esagerate!