
Lo stile sartoriale di Setchu inSetchu in passerella a Firenze
WORDS BY STAYINTREND – Foto copertina credits Launchmetrics/Spotlight
La collezione uomo e donna del designer giapponese si ispira agli origami
Lo stilista giapponese Satoshi Kuwata, forse non molto conosciuto dal grande pubblico, è uno dei designer più interessanti del panorama internazionale. Grazie al lavoro con il suo brand Setchu, ha vinto due premi prestigiosi nel 2023: l’Lvmh Prize per i giovani designer e il Cnmi Fashion Trust Grant della Camera della moda. Tanto che Pitti Uomo ha deciso di invitarlo come ospite speciale dell’edizione 107, che si è chiusa oggi alla Fortezza da Basso di Firenze.
E così il designer ha organizzato la sua prima sfilata di moda, per uomo e donna.
La passerella è stata allestita all’interno della Biblioteca Nazionale di Firenze, una delle più importanti a livello europeo, che dal 1861 custodisce il patrimonio librario di’Italia con oltre otto milioni di volumi.
Perchè la Biblioteca? Perchè per lo stilista il tema della carta è fondamentale.
I dettagli della sfilata
Per le sue collezioni il designer si ispira infatti alla la perfezione degli incastri degli origami, quell’arte giapponese di piegare la carta che attraverso intersezioni precisissime crea oggetti perfetti. Kuwata applica i principi della piegatura origami al suo stile sartoriale. Bellissimi i completi per lui e per lei, che hanno sempre un dettaglio all’avanguardia come tasche, tagli o lacci speciali.
In effetti il designer si è formato proprio a Savile Row, la nota via londinese sede dei più importanti sarti del mondo.
Qui sono vestiti i gentleman più famosi del mondo, ma anche super star come Elton John, i Beatles e Mick Jagger.
In questa collezione Kuwata ha inserito anche tre pezzi bespoke sviluppati da Davies & Sons, la più antica sartoria ancora in attività nella via londinese: un tight, un blazer doppiopetto blu con bottoni dorati e un frac, tutti realizzati con le pieghe origami tipiche del brand.
La collezione di Setchu
Kuwata ha deciso di basare il suo brand a Milano, per essere più vicino alle manifatture italiane dove acquista i tessuti e dove confeziona i suoi capi. In tutta la collezione c’è un continuo dialogo tra Giappone e Occidente, soprattutto il principio degli origami o di come un kimono si piega perfettamente su se stesso si applica anche alla costruzione sartoriale dei suoi abiti.
Ogni collezione nasce da un pezzo di carta origami e viene successivamente sviluppata attraverso il dialogo tra Oriente e Occidente: l’idea è quella di un approccio trasformativo che spinge chi indossa i capi a usarli in più modi.
Un quadrato è il punto di partenza della collezione autunno/inverno 2025/26: piegato a metà, prima verticalmente e poi orizzontalmente, genera altri quattro quadrati di diverse tonalità, divisi da tre pieghe.
Ne consegue uno sviluppo tridimensionale che porta in passerella giacche sahariana e cappotti, camicie e blazer, persino il frac. Bellissimi i completi sartoriali da donna, il lungo abito di pizzo o la pelliccia multicolor.
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